1912-2012 i 100 anni dell'Unione Sindacale Italiana

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lunedì 14 ottobre 2013

L'INTERVISTA - USIS SCIOPERO 18 OTTOBRE 2013








Intervista tratta da Parmatoday
 http://www.parmatoday.it/cronaca/sciopero-generale-18-ottobre-parma-usi.html


Sciopero generale del 18, Malandra, Usi: "Basta a tagli e iniquità di trattamento"

Sciopero generale del 18, Malandra dell'Usi: "Basta a tagli e iniquità di trattamento"

Sciopero generale nazionale e presidio anche a Parma davanti al Maggiore contro tagli di personale e mancato rinnovo dei contratti dal 2008. Malandra, Usi: "Perdiamo mediamente 9000 euro di potere d'acquisto. Ricadute non solo occupazionali ma sociali"


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Sciopero generale del 18, Malandra, Usi: "Basta a tagli e iniquità di trattamento"

E' indetto venerdì 18 ottobre uno sciopero generale di tutte la categorie pubbliche e private per l'intera giornata, organizzato nel territorio da USI – AIT, USIS (Unione Sindacale Italiana Sanità) Parma unitamente alla Confederazione USB, la Confederazione Cobas e la CUB parallelamente allo sciopero nazionale con manifestazione previsto a Roma. A Parma ci sarà un presidio davanti all'Ospedale Maggiore in via Gramsci a partire dalle 8.30. 
Le ragioni, come spiega Fabio Malandra, Usi Sanità Parma, riguardano i tagli "previsti nella prossima manovrina, si parla di tagli alla sanità che ad esempio riguarderanno 50.000 infermieri in tutta Italia, ma non solo". L'intento secondo quanto ribadito da Malandra, è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica sulle pesanti ricadute sociali nel settore della sanità, non solo per i lavoratori ma per gli utenti stessi. "Non è tollerabile il blocco dei contratti dal 2008, non si sa se la concertazione si farà nel 2014. Intanto i livelli dei salari e delle pensioni sono bassi, dal 2008 noi lavoratori del settore abbiamo perso 9000 euro di potere d'acquisto". Oltre al rinnovo dei contratti, con lo sciopero esteso a livello nazionale si chiede un aumento salariale e delle pensioni e una riduzione dell'orario di lavoro. Non solo il settore della sanità, ma anche quello dell'istruzione risente delle scelte del governo secondo i sindacati che ritengono fondamentale richiamare l'attenzione della classe politica per attuare un cambiamento che favorisca uno slancio dell'economia, a partire anche dalle imprese in difficoltà.


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Sciopero generale del 18, Malandra, Usi: "Basta a tagli e iniquità di trattamento"

La situazione del territorio è varia, spiega Malandra: "A Parma ci sono realtà diverse, l'azienda ospedaliera ha tagliato posti di lavoro, contratti a tempo determinato e bloccato le graduatorie di concorso sia per gli O.S.S. che per il settore infermieristico. Sono stati anche ridotti i posti letto di ricovero attuando anche una politica di riduzione dell'orario di lavoro agli infermieri aggravandone il carico". Una situazione complessa anche per Ad Personam, sottolinea Malandra: "Ad Personam è un muro di gomma, non si capisce cosa succede al suo interno, manca un riconoscimento della figura aggiornata degli O.S.S. dal 2008 ed è stato aumentato il carico di lavoro". Situazione che non sarebbe migliore nelle strutture private, come per la Città di Parma. I dipendenti avevano denunciato da tempo la mancata ricezione di alcune mensilità e turni di lavoro estenuanti, una lavoratrice nel maggio scorso aveva denunciato a ParmaToday le difficoltà vissute giornalmente anche per chi deve mantenere una famiglia e far fronte a spese ingenti. "Probabilmente le ragioni riguarderebbero la mancata erogazione di liquidità da parte delle banche ma chi ci rimette sono sempre i dipendenti", sottolinea Malandra.
Oltre allo sciopero per tutta la giornata ci sarà anche un presidio di protesta davanti all'Ospedale Maggiore nell'intento, sottolinea Malandra, di "sensibilizzare i cittadini su ciò che non cambia all'interno del settore: si effettuano tanti tagli, sia di posti di lavoro che di posti letto, i salari e le pensioni sono bassi ma rimane sempre invariato il numero dei primari e la situazione all'interno delle direzioni generali di comparto. E' ormai fin troppo palese la disparità e l'iniquità di trattamento nelle aziende sia del pubblico che del privato. I sindacati confederali forse non si sono adoperati abbastanza per impedire certe ingiustizie, non agendo sempre nell'interesse dei lavoratori. E gli effetti li sperimentiamo anche noi sulla nostra pelle, con un generale scontento dei lavoratori nei confronti di tutti i sindacati, con difficoltà sempre maggiori ad avere un contatto con i dipendenti. C'è ormai un fatalismo imperante e la paura a esporsi per timore di perdere ciò che di questi tempi è davvero difficile trovare di nuovo".


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domenica 6 ottobre 2013

VERSO LO SCIOPERO

VERSO LO SCIOPERO GENERALE DEL 18 OTTOBRE 2013





18 ottobre sciopero generale.
 “L’ampliamento della flessibilita’, annunciato dal governo con l’alibi dell’Expo’ 2015, insieme alla riprogrammazione dei fondi europei hanno la chiara finalita’ di aumentare la ricattabilita’ dei lavoratori e la liberta’ di agire delle imprese – si legge in una nota -. La pressione fiscale, in particolare quella operata dagli enti locali, e’ arrivata oltre ogni limite ed ha posto l’Italia al top in Europa per livelli di tassazione diretta ed indiretta. Il governo sostenuto dal Presidente Napolitano conferma l’acquisto degli F35, costosissimi cacciabombardieri da guerra mentre sottrae fiumi di denaro alla scuola e alla ricerca pubblica, alla sanita’, alla previdenza. La disoccupazione non scendera’, ne’ quella giovanile ne’ quella generale, e cresceranno invece l’indignazione e il desiderio di rivolta”.
“Contro queste USI – AIT, USIS (Unione Sindacale Italiana Sanità) Parma unitamente alla Confederazione USB, la Confederazione Cobas e la CUB, proclamano lo sciopero generale di tutte le categorie pubbliche e private per l’intera giornata del 18 ottobre 2013″.
Lo sciopero generale e’ indetto: “per il rinnovo dei contratti, l’aumento di salari e pensioni e la riduzione dell’orario di lavoro; contro le politiche di austerita’ e contro il governo italiano delle larghe intese che quelle politiche gestisce; per la scuola e l’istruzione pubbliche, per la sanita’ e i beni comuni pubblici e per la costruzione di un diverso modello sociale e ambientale; per la nazionalizzazione di imprese in difficolta’ o di interesse strategico per il Paese; per il diritto ad una vera democrazia fondata sulla partecipazione, che rifiuti deleghe autoritarie nei luoghi di lavoro e per una legge democratica sui diritti dei lavoratori e sulla rappresentanza sindacale”.